ELIMINARE IL CAOS IN CLASSE

con casinometro, mindfulness e neuroscienze

 

ELIMINATING CHAOS IN THE CLASSROOM

with casinometro, mindfulness and neuroscience

di Mauro Sandrini

Homeless Book 2022

Prefazione di Marcello Mannella[*]

 

 

     È in ideale affinità che mi accingo a presentare il libro di Mauro, un amico e un collega con cui condivido il piacere tutto particolare di insegnare che si alimenta della relazione attenta e affettiva con gli studenti. La funzione docente così intesa assume consapevolmente i caratteri di una co-relazione in cui è implicata la persona dell’insegnante, in cui ne va del suo essere e benessere. Soltanto così rappresenta uno strumento efficace, capace di stimolare la crescita mentale ed esistenziale degli studenti.

     Da ciò si evince che quello dell’insegnante non è un mestiere semplice, che non può essere proposto con atteggiamento distratto o distaccato. Nel nostro tempo è diventato più difficile e faticoso. La rivoluzione informatica e digitale ha radicalmente cambiato il nostro ambiente culturale.

     Ha innanzitutto inciso sui comportamenti e sulle modalità relazionali della famiglia. La presenza di televisori, computer, videogiochi, smartphone, fa sì che i suoi membri siano in costante connessione alla rete. Nell’odierna famiglia mancano gli spazi di intimità e di comunicazione e, pertanto, non costituisce più l’ambiente ideale per realizzare un’efficace azione pedagogica. Sono la televisione, internet, i social, la pubblicità ad educare.

IMG recensione Mannella a SandriniCopertina del libro "Eliminare il caos in classe" di M. Sandrini Ed. Homelessbook      Il nostro tempo segna il trionfo della cultura dell’immagine e del pensiero rapido digitale. La preponderanza della cultura visiva fa sì che i ragazzi sviluppino essenzialmente l’emisfero cerebrale destro, attento agli stimoli visivi e caratterizzato dalla proprietà di rapida risposta all’ambiente, soppiantando in qualche misura l’emisfero cerebrale sinistro, preposto invece al pensiero lento, alla riflessione, al linguaggio.

     Il loro tempo interiore è cambiato, fortemente accelerato dal flusso continuo e compulsivo degli stimoli e delle informazioni. Ciò impedisce loro di apprendere l’arte di prendere tempo, di sostare presso di sé, di riflettere e disporre le proprie esperienze in una trama di senso. Il processo di individuazione, di costruzione della personalità, risulta oggi più incerto e difficile; il rischio concreto è che rimangano immaturi, che la loro interiorità sia caotica e agitata.

     È con questo caos e con questa agitazione che i giovani si recano a scuola. Ed è in un tale contesto sociale e culturale che si collocano la riflessione e la proposta di Mauro.

     La sua prima grande intuizione è il sottolineare l’importanza del silenzio. L’esperienza del silenzio che Mauro propone non è da intendersi negativamente come assenza di rumore, quel silenzio forzato, timoroso, carico di tensione, dovuto all’imposizione autoritaria di mettere un freno alle proprie agitazione ed esuberanza. È l’invito, consapevole e affettivo, a rallentare, a soffermarsi, a respirare pacatamente, perché si possano dare le condizioni per sperimentare – spesso per la prima volta – una modalità qualitativamente diversa di essere e di relazionarsi.

     L’esperienza del silenzio così intesa non è per nulla semplice e scontata, anzi difficile da vivere e sostenere perché dis-pone all’ascolto di sé e degli altri e quindi al rischio di entrare in contatto con i propri vuoti e le proprie disarmonie, così come all’impegno della relazione autentica con l’altro. L’esperienza del silenzio risulta impegnativa anche per l’insegnante, richiede il coraggio e la disponibilità a farsene carico in prima persona ed essere capace di insegnare ai discenti ad acquisirne la dimestichezza, a farla propria.

     Il Casinometro è da questo punto di vista uno strumento efficace, geniale nella sua semplicità. Il casinometro non produce il silenzio, ma è l’artificio per incominciare a far vivere agli studenti l’esperienza del silenzio, perché ne divengano progressivamente avvezzi e imparino a non averne paura.

     Il suo uso reiterato (“il segreto è la ripetizione”) consente di sperimentare una diversa condizione mentale: dal pensare rutilante, dalla frenesia cinetica, dall’essere continuamente proiettati in un altrove, all’essere (“La mindfulness per potenziare il casinometro”), al sentire che ci ancora al corpo (“Un’attivazione corporea”), al qui e ora, rendendoci disponibili all’incontro e alla relazione.

     La relazione, appunto... l’altra grande verità, l’altro importante presupposto per una funzione pedagogica efficace e creativa. Anche in questo caso, l’insegnante deve mettersi in gioco in prima persona ed essere capace di insegnarne l’arte.

     Ed ecco per l’uopo, un’altra proposta di Mauro, anch’essa geniale nella sua semplicità: l’Appello Includente, il chiamare cioè gli alunni per nome, guardandoli negli occhi, stabilendo un nesso comunicativo, facendo intendere che non si sta semplicemente svolgendo un atto d’ufficio, ma che rappresenta un momento importante perché riannoda i fili di una relazione interrotta il giorno prima e che ora riprende nel piacere di esserci e di rincontrarsi. Tale modo affettivo di appellare e guardare ha anche il pregio di provocare una dissonanza cognitiva dagli effetti sorprendenti: la scoperta che lo sguardo del professore, solitamente inquisitivo, controllante e giudicante, nel migliore dei casi distratto o distante, possa essere morbido e affettivo, crea una nuova fiducia e può favorire la scoperta del piacere di essere a scuola.

     Questo esserci affettivo e consapevole spiega quello che a tanti non addetti ai lavori spesso appare come un vero e proprio arcano, il fatto cioè che nonostante l’insegnamento sia impegnativo e, tante volte stressante, sia vissuto da tanti docenti come appagante.

     Reputo il libro di Mauro un vademecum agile ed efficace, che in una chiara se pur complessa cornice epistemologica, fornisce utili strumenti di lavoro. In una scuola - essa stessa oggi rutilante, ridondante, ossessionata dal culto dell’offerta formativa - esclusivamente attenta all’acquisizione di competenze e abilità, che sempre più si affida entusiasta al supposto potere taumaturgico della didattica digitale, il lavoro di Mauro ha il pregio di ristabilire la rotta, di riportare l'attenzione alla complessità e responsabilità della funzione pedagogica, alla centralità della relazione docente/discente.

     Soltanto così la scuola può essere un luogo di apprendimento piacevole ed efficace, di positiva socializzazione, di crescita psicologica ed esistenziale.

[*] Psicologo, Psicoterapeuta, Didatta S.I.A.R., Membro dei Comitati Scientifico e Direttivo della S.I.A.R., Membro del board scientifico della collana CorporalMente dell’Editrice Alpes, Membro della redazione della Rivista PsicoterapiaAnaliticaReichiana. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Indirizzo professionale: Via Valadier, 44 -00193 Roma

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