Responsabili del progetto:
Dott.ssa Amalia Patrizia Martino; Dott. Marcello Mannella
Destinatari:
si rivolge agli insegnanti (gruppo di lavoro: da un minimo di otto ad un massimo di sedici).
Premessa:
Nella scuola si studiano tante discipline, si forniscono agli studenti tante nozioni e conoscenze ma c’è poca attenzione – se non quella affidata alla sensibilità dei singoli insegnanti – per un aspetto importante della loro vita: il riconoscimento e la considerazione delle loro emozioni e stati d’animo. È proprio questa debole attenzione agli aspetti affettivi/emozionali della relazione insegnante/alunno a rappresentare uno dei principali ostacoli al passaggio delle conoscenze. Gli studi psicologici e neuroscientifici più recenti ci dicono che pensiero ed emozioni non sono in contrasto, anzi è dal loro incontro e dalla loro integrazione che scaturisce l’interesse per la conoscenza – non si dà apprendimento senza partecipazione emotiva – e vengono ad essere poste le condizioni per la definizione di personalità mature in grado di orientarsi efficacemente e creativamente nel mondo scoprendo la propria strada e vocazione.
Riteniamo pertanto che uno dei presupposti indispensabili per una buona scuola sia costituito da un’impostazione pedagogica attenta non semplicemente agli aspetti più propriamente cognitivi della persona – alla “testa” degli alunni – ma li riconosca come individui interi. Tutto ciò è a maggior ragione vero nell’età evolutiva, cioè in uno dei
passaggi più marcatamente complessi del percorso evolutivo individuale, che, pur essendo una fase di crescita positiva e vitale, rappresenta un periodo di cambiamenti tumultuosi, di disagi emozionali, di difficoltà comunicativa. Gli adolescenti, i giovani sono impegnati nel difficile compito di separazione/approdo da una condizione infantile ad una adulta in un contesto sociale sempre più caratterizzato da insicurezza (assenza di modelli stabili e coerenti di identificazione), da competizione, da riti di consumo e nel quale, pertanto, è sempre più difficile costruire una propria identità.
È proprio in questo difficile compito che il giovane ha bisogno di sentire al suo fianco una presenza che sia in grado di ascoltarlo, che lo aiuti a “canalizzare” le sue
potenti e caotiche energie per perseguire la propria “individuazione”. Occorre allora che gli insegnanti, oltre alla padronanza della materia insegnata, alla conoscenza delle tecniche di trasmissione più efficaci, all’entusiasmo con cui si trasmette, siano in grado di costruire un buon rapporto emozionale/affettivo con gli studenti.
Non stiamo dicendo che gli insegnanti debbano trasformarsi in psicologi – la scuola non è un luogo in cui abbia a praticarsi una qualsiasi forma di intervento terapeutico – ma che siano disposti e trovino la fiducia di aprirsi e dare spazio alle proprie emozioni e a quelle degli studenti e ne sappiano riconoscere la legittimità nella pratica educativa.
Solo in tal modo la scuola potrà essere un luogo che gli studenti frequenteranno con piacere avvertendone l’importanza non solo come momento di preparazione necessario all’ingresso nel mondo del lavoro, ma per diventare veramente e per intero adulti.
Descrizione del progetto:
Il progetto prevede un percorso di lavoro esperienziale corporeo volto a favorire una maggiore attenzione ai processi emozionali e relazionali durante la funzione didattico/educativa al fine di facilitare una comunicazione più empatica ed efficace fra l’insegnante e il gruppo classe e quella fra lo studente e gli studenti. Il presupposto è che una maggiore disponibilità e consapevole presenza emozionale del docente possano contribuire all’affermazione di un clima positivo e creativo all’interno del gruppo classe e stimolare negli studenti un atteggiamento di studio più responsabile e più partecipato.
Il modello epistemologico di riferimento è la metodologia analitico/corporea della SIAR (Società Italiana di Analisi Reichiana), che ha sviluppato in senso sistemico/complesso le importanti intuizioni di W. Reich circa il rapporto mente/corpo e l’importanza del riconoscimento della dimensione emotiva ai fini della conduzione di una vita equilibrata e creativa. Fa riferimento, ancora, all’attuale ricerca neuroscientifica, in particolare agli studi di Damasio sul rapporto fra emozioni e ragione e alla teoria intersoggettiva e intercorporea della comunicazione.
Strutturazione del progetto:
Il progetto si struttura in sei incontri. Il primo sarà preliminare e teorico, di presentazione e preparazione al seminario; gli altri saranno esperenziali-corporei. Gli incontri esperenziali si articoleranno nella proposizione di “esercizi” corporei, individuali e relazionali e “giochi” volti a favorire la presa di coscienza dei propri stati corporei ed emozionali. Al termine di ogni fase di lavoro corporeo si passerà alla verbalizzazione e alla riflessione sui possibili significati dei propri vissuti specificatamente in relazione alla propria funzione professionale.
Ogni incontro avrà una durata di tre ore; le ultime due ore saranno utilizzate per rispondere ad un questionario on line sul lavoro svolto.
Gli incontri avranno per lo più cadenza bisettimanale ed inizieranno l’8 novembre 2019
(Venerdì h.15.00-18.00). Ci si iscrive presso la: SIAR – via Valadier, 44 (Cola di Rienzo),
Roma.
Tel. 06.3224535; e-mail: siar@analisi-reichiana.it
Il costo per l’intero seminario della durata complessiva di 20 ore è di Euro 200.00 pagabili con la carta del docente.
Date degli incontri
08 Novembre 2019
22 Novembre 2019
06 Dicembre 2019
17 Gennaio 2020
31 Gennaio 2020
14 Febbraio 2020